Di seguito la lettera del presidente nazionale Carlo Zanin che evidenzia il ruolo strategico delle pulitintolavanderie per il contenimento del contagio.
Cari colleghi,
in questa stagione così difficile per la nostra Nazione e per il mondo intero, credo valga la pena raccogliere quanto questa emergenza sanitaria, del tutto straordinaria, abbia portato in termini di consapevolezza e di importanza alla nostra categoria: siamo strategici e significativi nella lotta alla diffusione del COVID-19.Innanzitutto siamo strategici per il Paese.Non a caso nel susseguirsi dei DPCM e DM del Governo, la nostra attività è sempre rimasta tra quelle autorizzate ad operare.D’altro canto la manutenzione e pulizia dei capi di abbigliamento è un servizio decisamente essenziale, specie in periodo di pandemia, sia nel caso in cui un cittadino non ha una lavatrice in casa sia che debba manutenere capi che possono essere lavati solo a secco.Siamo importanti nella lotta al CoronavirusLa Johns Hopkins University ha illustrato in modo chiaro le caratteristiche del COVID-19:• in quanto virus non è un organismo vivente;• è una molecola proteica (DNA) coperta da uno strato protettivo di lipidi (grassi);• in quanto molecola proteica, non viene uccisa, ma decade da sola, il tempo di disintegrazione dipende dalla temperatura, dall’umidità e dal tipo di materiale su cui si trova);• il virus è molto fragile;• l’unica cosa che lo protegge è un sottile strato esterno di grasso.Per tali ragioni l’azienda tedesca Richard Geiss GmbH, tra i leader europei nella produzione dei solventi, ha messo sul suo sito una nota tecnica di grande interesse (vedi allegato 1):“premesso che il COVID-19 in quanto virus è avvolto da uno strato lipidico quindi è sensibile all’ETERE, al CLOROFORMIO, e ai SOLVENTI, visto che la gran parte delle lavanderie tradizionali sono dotate di almeno una macchina da lavaggio che utilizza dell’idrocarburo clorurato (tetracoloretilene – percloroetilene oppure idrocarburi (KLW)), l’azione di lavaggio con queste macchine rende inattivo il virus rendendo il lavaggio a secco e le lavanderie tradizionali, elementi significativi nella lotta alla diffusione del COVID-19”.
Le pulitintolavanderie artigiane tradizionali, nei loro processi di lavaggio si avvicinano di molto alla sanificazione dei capi che vengono loro affidati, non solo alla distruzione del virus. Lo possiamo affermare con certezza grazie a dei test microbiologici che hanno dimostrato come tutti i principali metodi di lavaggio professionale hanno un’elevata efficacia di abbattimento per i più diffusi ceppi microbici.Una esperienza pilota fatta in Veneto, ma facilmente replicabile o esportabile che riteniamo opportuno prendere ad esempio, grazie al lavoro curato da due Centri di Analisi (Ritex e Laboratorio Fratini finanziato dall’EBAV), ha infatti dimostrato che tutti i principali metodi di lavaggio professionale hanno una elevata efficacia di abbattimento dei più diffusi ceppi microbici: funghi/candida, batteri sporigeni, batteri e malattie della pelle….L’evoluzione della nostra società porta ad una crescente domanda e a crescenti esigenze a cui dobbiamo rispondere come operatori professionali. Nelle nostre lavanderie professionali vengono, infatti, utilizzati detergenti e macchinari che hanno caratteristiche decisamente superiori a quelle normali di casa, a cui si sommano la nostra professionalità e l’esperienza.Bisogna ricordare alla clientela che le lavanderie sono luoghi di pulizia e non di contaminazione.Che nelle nostre attività, vengono rispettate le indicazioni ministeriali finalizzate a contenere al massimo il rischio legato al Coronavirus e che sono:• uso di guanti e mascherina;• distanziamento sociale di almeno 1 metro dal cliente al banco;• sanificazione quotidiana degli ambienti, delle attrezzature e degli arredi;• accesso scaglionato dei clienti uno alla volta;• messa a disposizione di prodotti per igienizzare le mani a disposizione dei clienti.
Carlo Zanin, presidente Confartigianato Pulitintolavanderie