VENETO ROSSO SCURO – CLASSIFICAZIONE INACCETTABILE

Penalizzati settori cruciali dell’economia trevigiana sulla base di indicatori che hanno scarso fondamento scientifico. Preoccupazione anche per la crisi di Governo che indebolisce l’Italia in Europa.Nubi fosche all’orizzonte dell’economia trevigiana. Dopo la debacle della ristorazione e del turismo, l’Unione Europea colpisce il cuore del “Made in Treviso: l’export. Inaccettabile la nuova mappa del rischio proposta dalla UE. Collocare il Veneto in zona “rosso scuro” mette a rischio comparti strategici della Marca Trevigiana: metalmeccanica, installazione, mobili, trasporti, solo per citare i più importanti. Se fossero applicate le limitazioni alla circolazione da queste aree, le conseguenze sarebbero la crisi di centinaia d’imprese e migliaia di posti di lavoro a rischio. Inconcepibile, pensando che tutto questo è legato al numero di contagiati sulla popolazione residente, premiando i meno virtuosi che fanno pochi tamponi. 

La mappa proposta dall’UE è un’ipotesi di lavoro, ma consentirebbe agli Stati, gli unici che possono assumere decisioni sugli ambiti sanitari e sulle frontiere, di imporre misure restrittive maggiori come l’obbligo di test e quarantena per poter viaggiare nell’Ue. Non a caso a spingere in questo senso sono Paesi come Francia e Germania che sono nostri concorrenti su molti mercati. Fa anche pensare che le aree italiane colpite siano Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, oltre alla provincia autonoma di Bolzano. Come è altrettanto evidente che affidarsi a un solo indicatore sia non solo poco indicativo ma anche scientificamente discutibile, vista la variabilità dei numeri del contagio che dipendono da un complesso di fattori. Sulla questione è subito intervenuto anche il presidente della Regione Luca Zaia, puntando il dito proprio sul rischio di premiare i meno virtuosi nella ricerca dei positivi. La crisi di governo di certo non aiuta» conclude il presidente Sartor, «proprio in questo momento che serve una voce forte e autorevole in Europa, l’Italia rischia di essere rimandata non solo su questa materia, ma soprattutto sul Next Generation EU, senza il quale è difficile immaginare come rilanciare anche l’economia trevigiana che, nonostante la sua forza, rischia un default difficile da recuperare. A rischio ci sono i redditi dei cittadini trevigiani, come il patrimonio di competenze imprenditoriali e il nostro modello sociale.

Di seguito il servizio andato in onda su Tg Treviso di Antenna3 martedì 26 gennaio che riporta l’intervento anche del presidente Sartor