LE SFIDE PER LE MPI DELLA MARCA TREVIGIANA NEL 2024

Di Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana

«Credito, fine dei bonus edilizi, l’export manifatturiero e soprattutto il mismatch del personale sono le sfide che le MPI della Marca Trevigiana sono chiamate ad affrontare nel 2024». Ne è convinto Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, forte dei dati elaborati dall’ufficio dell’Associazione.

La Marca Trevigiana è, infatti, seconda in Veneto per prestiti alle micro e piccole imprese del manifatturiero. Nel primo semestre 2023 l’ammontare dei prestiti ha toccato quota 6 miliardi 952 milioni di euro, pari al 44% di tutti i prestiti delle imprese trevigiane, con un lieve calo dell’1,6% rispetto al picco più alto registrato a settembre 2022, di poco superiore ai sette miliardi di euro. 

«Senza il supporto di Confartigianato molti piccoli imprenditori da soli non sarebbero in grado di accedere al credito», fa notare Oscar Bernardi, «Attraverso il Consorzio Veneto Garanzie si crea un volano virtuoso con le banche capace di garantire il necessario ossigeno finanziario alle MPI della Marca Trevigiana. Al tempo stesso terremo sotto osservazione l’andamento dei tassi d’interesse che nel 2023 hanno comportato costi aggiuntivi per le imprese.»

Altro fronte di preoccupazione riguarda il Superbonus del 110% nell’edilizia, che in provincia di Treviso ha creato un volano di quasi tre miliardi e mezzo di euro, ma che vede a rischio i lavori in oltre 380 condomini. I lavori non conclusi al 31 dicembre 2023 ammontano a oltre 149 milioni di euro. Su questa delicata situazione è intervenuto il Governo con il decreto legge approvato nell’ultimo Consiglio dei ministri.

«L’intenso impegno di Confartigianato ha portato i suoi frutti», commenta il presidente Bernardi. «La sanatoria prevista per chi non ha completato i lavori entro il 2023 è un passo avanti, ma si poteva fare di più, anche per evitare contenziosi tra le famiglie e i costruttori per il mancato completamento dei lavori entro il limite fissato. Resta poi la situazione preoccupante dei crediti d’imposta incagliati, che mettono a rischio i bilanci delle imprese. Vanno introdotti rapidamente interventi che sblocchino questa situazione.»

Altri scricchiolii nell’economia provinciale arrivano dall’export, colonna portante del manifatturiero. L’export “Made in Treviso” ha raggiunto quota 8 miliardi 20 milioni 600 mila euro, con una flessione dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. A rallentare dell’1,1% sono state le esportazioni nei 27 Paesi dell’Unione Europea, attestandosi a 5 miliardi 18 milioni 200 mila euro.

Ad attraversare trasversalmente tutte le sfide dell’artigianato provinciale è la carenza di personale. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro nelle MPI costa 193 milioni di euro alla Marca Trevigiana, cifra che deriva dal minor valore aggiunto prodotto a causa della ricerca delle professioni difficili da reperire, con tempi di ricerca superiori a sei mesi. Questo dato è relativo a 10.169 posizioni lavorative, pari al 12,5% del totale delle posizioni ricercate, dato superiore alla media veneta assestata all’11,1%. 

«Queste tendenze confermano la tenuta delle MPI della Marca Trevigiana», sottolinea Oscar Bernardi, «ma richiedono una particolare attenzione da parte dell’Associazione. Siamo in particolare impegnati sul fronte del mercato del lavoro con strategie coordinate. 

Intensificheremo il già importante e intenso rapporto con le scuole per promuovere l’orientamento dei giovani al lavoro e per proporre una formazione sempre più a misura delle esigenze dell’economia provinciale. Inoltre, puntiamo a promuovere ulteriormente la qualità del lavoro nelle nostre MPI. Per questo abbiamo voluto misurarla con uno specifico indice, che tiene conto di 22 indicatori che misurano la sostenibilità ambientale, economica e sociale».

L’indice “Imprese sostenibili”, vede il Veneto attestato a 626 punti, 14,2% in più rispetto alla media nazionale. Dati in linea con la realtà trevigiana. Il Veneto è secondo per sostenibilità economica delle MPI, con 781 punti, 29% in più rispetto alla media italiana, e primo in Italia per quota d’imprese che fanno investimenti nel digitale e per peso delle MPI nei settori dell’export. 

«Mai come nel 2024 sentiamo la responsabilità di rappresentare il mondo delle MPI della Marca Trevigiana», conclude il presidente Oscar Bernardi. «L’impegno di Confartigianato è una vicinanza concreta alle esigenze dei nostri imprenditori, che ci chiedono di essere orientatati e guidati nei grandi cambiamenti che contraddistinguono questa fase storica. L’intrecciarsi di fattori mondiali, europei, nazionali e territoriali mette a dura prova la capacità di resilienza delle nostre imprese. Solo un forte sistema di rappresentanza, a tutti i livelli delle sfide, può garantire opportunità di sviluppo a una Marca Trevigiana dove centrale e decisivo è il ruolo delle MPI».