AGGIORNAMENTI VERTENZA AUTOTRASPORTO. COMUNICATO UNATRAS

Si trasmette il comunicato UNATRAS, redatto dopo che a tarda serata di ieri si è concluso l’incontro tra le associazioni di rappresentanza del settore e la Viceministra alle Infrastrutture e alla Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova e l’intervento del Presidente provinciale di Confartigianato Trasporti, Danilo Vendrame.

Unatras, l’Unione delle associazioni nazionali dell’autotrasporto, ancora una volta, prende le distanze da coloro che in questi giorni hanno innescato atti coercitivi contro la libertà di circolare attuando blocchi di Tir in diverse zone dell’Italia: sono azioni che non appartengono alla nostra cultura della rappresentanza.

Unatras riconosce  l’impegno profuso dalla Vice Ministra in questa fase complessa che tocca il Paese e le imprese, un impegno che si concretizza con la messa a disposizione da subito, per il settore, di risorse aggiuntive attraverso misure che ammontano nell’insieme a 80 milioni di euro e che saranno ripartite tra le voci Lng, AdBlue, spese non documentate e pedaggi autostradali.

Unatras considera positivamente le proposte presentate dalla Viceministra Bellanova, ma non considera esaurito il confronto, anzi ritiene fondamentale, nel percorso indicato ieri dalla stessa Bellanova, che si arrivi alla definizione di quelle regole che dovranno garantire una maggiore ed effettiva tutela delle imprese di autotrasporto, con particolare riferimento alla disciplina di una clausola di adeguamento dei costi di trasporto, al costo del gasolio, oltre che alla questione delle soste e all’applicazione del nuovo regolamento europeo.

Unatras continuerà responsabilmente il confronto e auspica che si possa arrivare celermente a un’intesa complessiva.

IL COMUNICATO UNATRAS

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE CONFARTIGIANATO TRASPORTI PROVINCIALE – DANILO VENDRAME

Le manifestazioni spontanee che si sono susseguite in alcune parti d’Italia hanno contribuito a mettere in evidenza lo stato di crisi del settore ma condividiamo la convinzione che la vertenza in atto debba comunque continuare a svolgersi sul tavolo del confronto e delle regole condivise.

Purtroppo la crisi energetica, alla base dell’attuale stato di crisi e delle proteste, ha  messo in evidenza l’estrema fragilità e la complessità del settore dove, ad esempio, non sempre gli interessi e le condizioni di lavoro dei monoveicolari sono simili a quelle delle imprese più strutturate. Questa situazione sta principalmente all’origine delle difficolta da parte delle organizzazioni di rappresentanza dell’autotrasporto (Unatras) nell’individuare le soluzioni attese anche da parte di molti dei nostri che si aspettavano risultati ben diversi da quelli comunicati da Unatras e raggiunti con l’intesa di ieri.

L’accordo prevede, oltre allo stanziamento di (poche) risorse,  lo studio di  una clausola scritta sul prezzo del gasolio per i contratti scritti e orali. Questo provvedimento sarà scritto, però, in un altro Decreto. Il punto chiave potrebbe essere proprio questo:   l’individuazione di un sistema che consenta agli autotrasportatori di trasferire in maniera automatica i maggiori costi sui committenti e, conseguentemente,  sul valore della merce trasportata. Solo così si potranno garantire le condizioni necessarie per lavorare e garantire lo svolgimento dei trasporti in condizioni di sicurezza stradale.

Sul piano normativo ricordo che è comunque ancora pienamente in vigore la clausola che consente, per i contratti di trasporto con durata oltre i 30 giorni, l’applicazione automatica in fattura dei maggiori costi del carburante e dei pedaggi autostradali, qualora questi valori superino del 2% quelli esistenti alla data di stipula del contratto o della prima fattura.

Vale la pena ricordare che questa disposizione è una delle poche sopravvissute alle modifiche subite dall’art. 83/bis del DL 25 giugno 2088 n. 112. Per intenderci, quello che aveva istituito le tariffe minime obbligatorie, mai applicate in concreto e poi eliminate con la legge finanziaria del 2015. Vale la pena ricordare, inoltre, specialmente a coloro che vi hanno partecipato,  che la questione tariffe minime e incidenza del gasolio è stata la causa dell’ultimo “vero” fermo nazionale del dicembre 2007.

Dopo  che il prezzo del gasolio è salito solo nell’ultima settimana del 14%, ieri il Ministero ha pubblicato le tabelle dei costi minimi del trasporto, suddivise in base alle dimensioni del mezzi: ebbene sappiamo che la maggior parte dei nostri associati, specialmente quelli di piccole dimensioni, oggi viaggia a tariffe inferiori. Anche in periodi dove l’aumento dei costi è generalizzato e “accettato” in tutti i settori  economici, i nostri continuano a far finta di niente, peccato che mai come adesso siamo, a differenza del passato, a rischio reale di estinzione. Serve un cambio di registro da parte di tutti nella consapevolezza che ogni singolo comportamento provoca conseguenze per tutti il settore.

La complessità della questione sindacale e di rappresentanza che stanno vivendo le Associazioni del trasporto sta tutta qui: tra l’individuazione di provvedimenti a pioggia, che vadano nella direzione delle aspettative dei piccoli con poca capacità contrattuale e che chiedono principalmente interventi per calmierare il costo dei carburanti e interventi per cercare di fissare regole certe  da far rispettare alla committenza, anche nella logica della corresponsabilità, in termini di sicurezza stradale, di tutta la filiera dell’autotrasporto.

Attendiamo ora  il proseguio delle trattative facendo un appello a tutti i vertici delle Associazioni presenti in  Unatras (Confartigianato Trasporti, FITA CNA, Fai Conftrasporto, FIAP, SNA Casartigiani, Lega cooperative, Confcooperative; AGCI) affinchè mantengano inalterate le loro capacità e prerogative, compresa, qualora servisse, anche quella dell’autocritica.