AGGIORNAMENTO MOBILITAZIONE TAXI – ASSEMBLEA DOMANI 6/7 ORE 11,00

Confartigianato Fita CNA, , Legacoop, Confcooperative, Uritaxi, le sigle più rappresentative della categoria taxi, hanno convocato una assemblea in modalità mista (in presenza in sede Legacoop Veneto, via Ulloa 5 Marghera – Venezia e in collegamento da remoto) per il giorno mercoledì 6 luglio ore 11.00, per chiarire alla pubblica opinione quali sono i motivi del fermo del settore taxi a livello nazionale, previsto nei giorni martedi 5 e mercoledi 6 luglio.

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La discussione sul trasporto pubblico non di linea va riportata nel suo alveo naturale, che rimane la riforma del Trasporto Pubblico Locale. In quel contesto, in un quadro integrativo e complementare, il trasporto pubblico non di linea potrebbe trovare soluzioni e fornire prospettive nuove alle Istituzioni, ai cittadini ed alle imprese. Non si tratta di opporsi a priori al cambiamento, riteniamo però che le decisioni debbano essere concertate e condivise con chi questo mestiere lo fa da decenni a fianco delle Istituzioni, questo vuol essere il senso della netta contrarietà della categoria al DDL Concorrenza.

Doveroso evidenziare come le imprese del trasporto persone nel recente passato abbiano adottato tutti gli strumenti a disposizione per offrire un servizio efficiente e tecnologicamente evoluto: consorzi, cooperative e aziende hanno saputo trasformarsi per far fronte ad una domanda di trasporto a dir poco imprevedibile. Piattaforme, applicativi e centrali radio rappresentano realtà consolidate. La preoccupazione è quella che una delega in bianco per la riforma del settore possa finire in mano a soggetti che per interessi particolari trascurino l’interesse generale: il servizio pubblico dovrebbe continuare ad essere gestito coinvolgendo gli operatori, che con il pubblico ci lavorano da sempre, evitando semplicistiche declinazioni del servizio lasciato in balia di server e algoritmi.

Regioni ed enti territoriali sono soggetti privilegiati per rispondere ad una domanda di trasporto variegata e fortemente peculiare, non si può non tenerne conto. La pandemia ci ha dimostrato l’importanza dei legami e delle connessioni con la territorialità, senza i quali sarebbe stato impossibile gestire l’emergenza. Questo settore è composto da piccole e medie imprese, distribuite capillarmente nel territorio, le quali hanno la disponibilità giuridica dei mezzi di produzione e sono organizzate sulla base di principi, della tutela del lavoro e della mutualità.

La tutela dei diritti fondamentali è il caposaldo della nostra Costituzione e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo del 1950, che nascono in primis non certo a tutela della concorrenza e del mercato ma proprio a tutela dei diritti inviolabili dell’uomo, tra i quali il diritto ad un lavoro dignitoso.

Prima di assumere decisioni irrevocabili è doveroso avere contezza e certezza del quadro di riferimento. Ecco il perché della duplice urgenza di portare a compimento l’operatività del registro elettronico nazionale (Ren) e di introdurre le targhe professionali. Attraverso l’annotazione e l’identificazione di chi opera secondo canoni di legge (Ren) oltre a offrire il corretto dimensionamento del comparto, si potrebbero creare le condizioni per sferrare un duro colpo all’abusivismo.

Al posto di assicurare spazi di mercato non presidiati dalle norme, auspichiamo che venga sostenuta dalle Istituzioni la progettazione e la realizzazione di una applicazione web quale interfaccia di una piattaforma tecnologica unica nazionale per l’interconnessione di passeggeri e conducenti. Aggregare l’offerta dei tanti soggetti oggi esistenti sul mercato per restituire – lato utenza – univocità e chiarezza nel prenotare il servizio, potrebbe rappresentare un punto di partenza per configurare un moderno sistema della mobilità in sintonia con gli obiettivi del PNRR.