Di Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana
La Marca Trevigiana brilla nella lotta all’abusivismo. Il pericoloso fenomeno incide per il 12,2% sulle imprese attive in provincia, contro una media veneta del 13% e nazionale del 13,7%. Dati che collocano Treviso al 70° posto, tra gli ultimi della poco invidiabile classifica dell’abusivismo. «Siamo la regione più virtuosa d’Italia, secondi alla sola provincia autonoma di Bolzano. Ma l’obiettivo è tolleranza zero». È netto il giudizio di Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. Proprio l’artigiano e le piccole e medie imprese sono le prime vittime del fenomeno. Oltre ai consumatori, ai quali non è garantita la qualità e la sicurezza offerta dalle imprese regolari.
La preoccupazione è tale che l’associazione ha lanciato una campagna nazionale d’informazione contro l’abusivismo dal titolo “Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani”.
«Tre sono gli obiettivi dell’iniziativa» spiega il presidente Bernardi. «Mettere in guardia i consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori improvvisati, valorizzare qualità, durata, rispetto delle norme, convenienza e sicurezza del lavoro dei veri artigiani, richiamare le Autorità a un’azione di controllo e repressione e di contrasto all’evasione fiscale e contributiva».
In Veneto il sommerso “vale” 15,6 miliardi di euro e rappresenta il 10,6% del valore aggiunto regionale, percentuale ben inferiore al 12,6% nazionale. Un danno anche per le casse dello Stato. I settori più colpiti nella Marca Trevigiana sono acconciatori ed estetiste, seguiti dall’edilizia, che coinvolge muratori e pittori. Quindi gli elettricisti, le autofficine, gli idraulici, i servizi di riparazione di beni personali e della casa, potatori e giardinieri.
«Chiediamo tolleranza zero per un fenomeno che sottrae lavoro e reddito ai piccoli imprenditori e risorse finanziarie allo Stato», è l’invito di Oscar Bernardi. «Far rispettare le norme e tutelare la legalità è fondamentale, ma non sufficiente per sconfiggere l’abusivismo. È necessario strutturare anche delle azioni premianti, sia per le imprese che per i cittadini, di concerto con il governo e gli organi di controllo. Serve prevedere delle facilitazioni in termini di bonus e di sgravi per chi opera nella legalità, magari agendo concerto con le compagnie di assicurazione. Azioni mirate prioritariamente ai settori più esposti all’abusivismo. I cittadini, poi, dovrebbero essere consapevoli che, nel momento in cui si rivolgono a chi opera scorrettamente, oltre a d essere scoperti sotto il profilo del risarcimento sono corresponsabili per i mancati introiti fiscali soprattutto hanno responsabilità nel caso i soggetti a cui si rivolgono dovessero avere degli incidenti».