CAPIENZA TRASPORTO PUBBLICO NON DI LINEA BUS E NCC. L’AZIONE DELLA CATEGORIA PER OTTENERE LA DEROGA AL 50%

Confartigianato sostiene l’emendamento, presentato la scorsa settimana in Parlamento in fase di conversione del Decreto Sostegni Bis, nel quale si chiede di derogare al 50% della capienza nella zona bianca in presenza di passeggeri con certificato verde.

“La richiesta -spiega Daniele Rigato Presidente dei Bus Operator di Confartigianato Imprese Veneto- è supportata dal fatto che con l’entrata di gran parte del territorio italiano in zona bianca, è stato concesso al trasporto pubblico di linea di aumentare la capienza all’80%. La nostra categoria è stata forse la più penalizzata dal blocco del turismo e dei viaggi di lavoro, mercato che stenta a ripartire ancora oggi a differenza di altri, ma ha intravisto un segnale importante dalle attività estive in attesa che il turismo ritorni. E’ chiaro però che la capienza ferma al 50% penalizza non poco i nostri servizi. Non dimentichiamo inoltre che il trasporto persone non di linea garantisce il pieno tracciamento dei trasportati che nel caso di centri estivi, campi scuola e attività sportive i passeggeri condividono abitualmente uno stesso luogo”.

Sulla questione interviene anche il Presidente regionale NCC Denis Pulita che commenta: “il trasporto con autovettura fino a 9 posti nel caso di transfer da e per l’aeroporto e nelle uscite di piccoli gruppi di sportivi consente di mantenere un elenco dei trasportati fino a 15 giorni di distanza dall’esecuzione del servizio. I passeggeri sono rintracciabili e non capiamo cosa cambi dal trasportare nella stessa autovettura un gruppo di turisti che è arrivato in Italia con il medesimo volo aereo.”

Un importante elemento a supporto della proposta di Confartigianato si trova nell’allegato 15 del DPCM del 2 marzo 2021 in cui si cita che per i servizi non di linea NCC e per le linee commerciali a media e lunga percorrenza è possibile la deroga al distanziamento interpersonale di un metro purchè: l’utilizzo di sedili attigui sia limitato esclusivamente all’occupazione da parte di passeggeri che siano conviventi nella stessa unità abitativa, nonchè tra i congiunti e le persone che intrattengono rapporti interpersonali stabili, previa autodichiarazione della sussistenza della predetta qualità al momento dell’utilizzazione del mezzo di trasporto (ad esempio: coniuge, parenti e affini in linea retta e collaterale non conviventi ma con stabile frequentazione; persone, non legate da vincolo di parentela, di affinità o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi luoghi)

“Tutto ciò premesso -conclude Rigato-, la misura è subordinata, come naturale che sia, al parere del CTS che ci auspichiamo si pronunci sulla bontà della proposta. Come categoria ci aspettiamo che lo faccia il più in fretta possibile in modo da permetterci di tornare a lavorare in sicurezza e con profitto”.