CRISI DI GOVERNO: I COSTI PER LE IMPRESE DELLA MARCA TREVIGIANA

7 differenti effetti mettono a rischio nella Marca Trevigiana 863 milioni (5 miliardi di euro a livello Veneto, 49.5 a livello nazionale pari a 2,5 punti di PIL) e rischiano di far perdere il posto di lavoro a 4.750 lavoratori (25mila in Regione Veneto)

Di Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana

I costi dell’irresponsabilità politica sono presto fatti e le nostre imprese rischiano di pagare un prezzo altissimo oltre che in termini economici anche in termini di competitività a causa delle mancate riforme (giustizia, appalti, fisco)

Sette differenti effetti mettono a rischio nella Marca quasi 863 milioni di euro e delineano un rischio occupazione almeno per 4.750 lavoratori (25mila in Regione): la crescita degli investimenti si ridurrebbe di oltre 87 milioni di euro (500 milioni Veneto), verrebbero a mancare circa 192 milioni (1,1 miliardi veneto) di interventi contro il caro-energia per famiglie e imprese che pagherebbero anche 52.292.000euro (300milioni veneto) in più per il rialzo dei tassi di interesse sui prestiti bancari. Ancora meno 68 milioni (390 milioni Veneto) di effetto espansivo della legge di bilancio 2023, mentre peserebbe per circa 63 milioni (360 milioni Veneto) la deviazione dal sentiero di riduzione della pressione fiscale. Il parziale raggiungimento degli obiettivi del Pnrr rischierebbe di compromettere 310 milioni (1,8 miliardi Veneto) di finanziamenti Ue, il blocco dei crediti fiscali per i bonus edilizia graverebbe per 90.639.474 euro (520 milioni Veneto) sulle imprese.

In un contesto assolutamente complicato come quello attuale in cui si sommano crisi inflazionistica, energetica, pandemia rivendichiamo impegno e sostegno per tutti gli imprenditori che, nonostante tutto, tutti i giorni si danno da fare per creare lavoro, generare ricchezza e coesione sociale operando in mercati sempre più competitivi.

All’appello mancano 55 snodi obbligati del Pnrr da traguardare nel secondo semestre dell’anno (39 traguardi e 16 obiettivi), cui è legata la terza rata europea, che dipendono dalle riforme essenziali per la competitività delle realtà produttive, delle comunità, dei territori. Ci sono la legge per la concorrenza, il completamento delle riforme della giustizia civile, penale e tributaria, quelle fiscale e degli appalti che avevano come fine degli interventi per la sburocratizzazione e una rivisitazione di riferimenti normativi ormai superati.