INDAGINE RELATIVA AI NUOVI BISOGNI DEI CONSUMATORI CHE SI AVVALGONO DEI SERVIZI DEI CENTRI ESTETICI E DEI SALONI DI ACCONCIATURA

L’area del benessere alla persona è uno dei pilastri su cui si poggia lo straordinario mondo dell’artigianato veneto assieme al manifatturiero ed all’ edilizia. Le imprese che operano nel settore del benessere a livello nazionale sono circa 136mila. Solo in Veneto le imprese artigiane sono oltre 13mila, di cui oltre 2.300 trevigiane con più di 26 mila addetti in regione (4.800 nella Marca). Settore che ha subito grandi disagi in tempo di pandemia ma che, dalla pandemia, potrebbe uscire profondamente cambiato.

Per capire come è mutata l’attenzione della gente alla propria salute (e benessere) ai tempi di Covid-19, come sono cambiati i bisogni del consumatore nel settore benessere e soprattutto come tradurli in opportunità per le imprese la Federazione Benessere ha commissionato a Community Research e analisys la ricerca, finanziata dal Comitato EBAV di categoria, “I bisogni del consumatore del benessere ai tempi della pandemia” presentata lunedì 22 novembre.

La ricerca di mercato ha il duplice scopo di comprendere cosa si aspettano i consumatori, alla luce dell’esperienza pandemica, e di suggerire alle imprese del settore come posizionarsi in prospettiva futura per essere pronte a cogliere le richieste del mercato. Nel corso di questi mesi è stata data conferma di quali standard di sicurezza e di igiene siano garantiti nelle nei saloni di acconciatura e nei centri estetici, al punto che qualcuno ha coniato il termine “ambulatori di bellezza”. Questo dà forza di continuare a proporre esperienze sempre più orientate al benessere, perché la cura della bellezza soddisfa un bisogno psicofisico oltre che estetico.