L’AUTORITÀ DI REGOLAZIONE DEI TRASPORTI CHIEDE IL PAGAMENTO DEL CONTRIBUTO ANNUALE IN SEGUITO ALLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO.

VENDRAME: “IL SETTORE È STREMATO DA UN ANNO TERRIBILE. STOP A BALZELLI INUTILI”

L’ART, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti, torna in questi giorni alle cronache in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che ha sancito l’obbligo per l’autotrasporto di versare un contributo obbligatorio a partire dal 2019. Si specifica nella circolare che, a seguito delle recenti sentenze del Consiglio di Stato, sono tenuti al versamento del contributo per il funzionamento dell’Autorità di regolazione dei trasporti anche: gli operatori economici operanti nel settore dei servizi di trasporto merci su strada connessi con Autostrade, porti, scali ferroviari merci, aeroporti, interporti. Contributo prontamente richiesto con la circolare n. 10/2021 giunta in questi giorni alle imprese.

“Il contributo ART -afferma Danilo Vendrame Presidente provinciale di Confartigianato Trasporti – è una storia infinita e rappresenta un altro duro colpo per l’autotrasporto che, dopo aver perso il rimborso sulle accise euro 3 e 4 e aver subito i blocchi al Brennero, si vede nuovamente investito da oneri che impattano sulla gestione operativa e amministrativa delle imprese. Platea di imprese per giunta ampliata dato che uno dei requisiti per essere soggetti al versamento è stato modificato: fatturato superiore ai 3 milioni di euro (nel 2017 la soglia era di 30 milioni di fatturato). E va ricordato che l’aliquota per il calcolo del contributo è triplicata nel tempo passando dallo 0.2 x mille all’attuale 0.6”. 

“L’ecosistema dell’autotrasporto dopo un anno difficilissimo come quello appena trascorso e con un “restyling” ministeriale in atto –conclude Vendrame -, si trova a ora a subire anche queste questi ribaltoni giurisprudenziali che provocano forte tensione in un settore già abbondantemente regolato sia a livello nazionale che comunitario. Va infatti segnalato che la corte costituzionale prima di quest’ultima sentenza di stato, si era espressa a favore dell’autotrasporto, ritenendo non dovuto il contributo per quelle imprese che svolgono attività rispetto alle quali l’ART non ha concretamente esercitato alcuna funzione. Non va infine dimenticato che questo ulteriore colpo ai bilanci delle imprese non può far altro che ridurre la competitività “dei nostri” nei confronti dei competitor esteri che non sono tenuti al versamento di tali oneri”.

L’obbligo di versare il contributo previsto sussiste solo per quegli operatori che si avvalgono di mezzi di capacità di carico di massa complessiva superiore a 26.000 (ventiseimila) chilogrammi, nonché trattori con peso rimorchiabile oltre i 26.000 (ventiseimila) chilogrammi.

Il contributo è fissato nella seguente misura:

0,6 per mille del fatturato 2017 per l’annualità 2019

0,6 per mille del fatturato 2018 per l’annualità 2020

0,6 per mille del fatturato 2019 per l’annualità 2021

Per fatturato deve intendersi l’importo risultante dal conto economico alla voce A1 (ricavi delle vendite e delle prestazioni) sommato alla voce A5 (altri ricavi e proventi) o voci corrispondenti per i bilanci redatti secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS.

Peraltro, il fatturato da prendere in considerazione per il calcolo del contributo è solo quello riconducibile ai mezzi con la capacità sopra individuata (superiore a 26.000 kg.), impiegati esclusivamente nei servizi di trasporto da/per le infrastrutture sopra richiamate. Dal totale dei ricavi vanno inoltre esclusi i ricavi conseguiti per attività eventualmente svolte all’estero da detti mezzi.

Il fatturato rilevante è solo quello superiore a 3 milioni di euro l’anno, pertanto il contributo da parte delle aziende dell’autotrasporto, è dovuto solo se il suo importo risulti superiore a 1.800,00 euro per ciascuna annualità. Di conseguenza, una gran parte degli autotrasportatori non è soggetta all’obbligo di contribuzione in favore dell’Autorità di Regolazione dei trasporti.

Il contributo dovrà essere versato secondo le modalità che verranno pubblicate sul sito dell’Autorità www.autorita-trasporti.it