LE RIPARAZIONI VANNO INDENNIZZATE ANCHE QUANDO SUPERANO IL VALORE DELL’AUTO

Finalmente una parola chiara per automobilisti e imprese di autoriparazione, ovviamente autocarrozzerie in primis, sull’annoso tema di risarcimenti per i danni che superano il valore degli autoveicoli. Una parola chiara e ‘pesante’, perchè scritta in una Sentenza della Corte di Cassazione depositata lo scorso 20 aprile.

In caso di incidente, ha deciso la suprema Corte, le assicurazioni non possono rifiutarsi di rimborsare la riparazione solo perchè antieconomica. ‘Il danneggiato – Cass. civ., Sez. III, Ord., (data ud. 23/01/2023) 20/04/2023, n. 10686 – può avere serie e apprezzabili ragioni per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo danneggiato”: perché gli è più comodo guidare un’auto che conosce o perché non vuole cercarne una usata sul mercato che magari si rivela inaffidabile. Soddisfare questa esigenza “può comportare un costo anche notevolmente superiore a quello della sostituzione”.

I Giudici però indicano anche la necessità di seguire il buon senso: i costi degli interventi della riparazione non devono essere eccessivi, e quindi non devono “eccedere la misura del danno e comportare un arricchimento del danneggiato”.

Il problema è sempre più sentito, soprattutto in un momento come questo, con le auto nuove che hanno visto un innegabile aumento dei listini ed un allungamento dei tempi di consegna, mentre gli usati si sono apprezzati e ridotti nella disponibilità.

Il Gruppo autoriparazione di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana ritiene che questa sentenza vada nella giusta direzione, di garantire maggiormente chi, in un incidente, è danneggiato senza colpa, ed avrebbe difficoltà a trovare, con il risarcimento proposto, un veicolo almeno simile a quello da rottamare a seguito dell’incidente.

“Va evidenziato come gli interventi che le nostre imprese vanno ad eseguire non elevino il valore del veicolo danneggiato, ma puntino a ripristinare la piena efficienza dello stesso a vantaggio del consumatore e del cliente che deve essere messo nella condizione di poter scegliere di tornare a disporre del medesimo veicolo se lo ritiene, senza necessariamente doverlo cambiare.” Commenta Antonio Danesin, Presidente della comunità carrozzieri.