L’ISTITUZIONE DEL DIRITTO ALLA RIPARAZIONE NEI PAESEI DELL’UNIONE PER UN MERCATO PIU’ SOSTENIBILE

Buone notizie per i calzolai italiani arrivano dall’Europa. Con la risoluzione “Verso un mercato unico più̀ sostenibile per le imprese e i consumatori” del 25 novembre 2020, il Parlamento europeo ha accolto e sviluppato le indicazioni contenute nel nuovo piano d’azione per l’economia circolare adottato dalla Commissione europea l’11 marzo 2020, finalizzate all’introduzione di modelli innovativi di mercato per un consumo e una produzione con criteri sostenibili.

La risoluzione ha unificato di fatto in un unico processo la necessità di rispondere con misure strutturali alla scarsità delle risorse naturali e all’aumento dei rifiuti, introducendo modelli sostenibili di produzione e consumo che tengano conto dei limiti del pianeta, e alla crisi causata dalla pandemia di Covid-19 che ha dimostrato la necessità di istituire nuovi modelli imprenditoriali più resilienti e di sostenere le imprese europee, in particolare le piccole e medie imprese (Pmi), le microimprese e i lavoratori autonomi.
I principi e le proposte della Commissione sono musica per le “mani” di professionisti della riparazione. Si va dal principio che aumenti la durabilità, la riutilizzabilità, le possibilità di miglioramento e la riparabilità dei prodotti, vero cruccio dei calzolai che si trovano sempre più spesso a dover intervenire su scarpe non riparabili per i materiali utilizzati (scarsi) e per i costi troppo vicini a quelli di acquisto, per passare alla proposta di istituire un “diritto alla riparazione” per i consumatori per far sì che le riparazioni siano sistematiche.

Molto positivo inoltre che la UE intenda fornire incentivi attraverso un “bonus per gli artigiani”, che promuovano le riparazioni. La cultura della manutenzione è da sempre nelle corde dei professionisti artigiani. Nella documentazione europea vi sono soluzioni ad una articolata denuncia che nel 2019 la comunità dei calzolai fece per il tramite dell’associazione nazionale Calzolai2.0

Il Parlamento indica una serie coordinata di proposte prefigurando lo sviluppo di una strategia basata sulla ricerca che aumenti la durabilità, la riutilizzabilità, le possibilità di miglioramento e la riparabilità dei prodotti. Viene precisato che tale strategia dovrebbe contribuire alla creazione di posti di lavoro, crescita e opportunità di innovazione per le imprese europee, sostenerne la competitività a livello mondiale e garantire un elevato livello di protezione dei consumatori. Vengono richiamati diversi studi recenti e indagini sui cittadini europei (quali lo studio comportamentale pubblicato nel 2018 dalla Commissione europea e l’Eurobarometro) che testimoniamo un netto orientamento della maggior parte dei consumatori a impegnarsi per la realizzazione di un’economia circolare e una preferenza, ad esempio, per il possesso di dispositivi durevoli e riparabili. Una domanda non però ad oggi soddisfatta da un’adeguata offerta di mercato.
Di fondamentale importanza per una concorrenza equa tra le imprese è la messa a disposizione di informazioni chiare, affidabili e trasparenti sulle caratteristiche dei prodotti, in relazione anche alla durata di vita prevista e alla riparabilità. Le misure normative dovrebbero creare vantaggi competitivi per le imprese europee, evitare di imporre loro oneri finanziari sproporzionati, stimolare l’innovazione, incoraggiare gli investimenti nelle tecnologie sostenibili nonché rafforzare la competitività europea e, in ultima analisi, la protezione dei consumatori.