Importante traguardo raggiunto dalla categoria dei Restauratori di Confartigianato Imprese nell’annosa battaglia sull’elenco unico dei Restauratori di Beni Culturali, che ha ottenuto un grande riconoscimento giuridico grazie alla sentenza del Tar del Lazio (Sentenza n. 1568/2021), che si è espresso in favore degli operatori del settore.
Il giudice, esprimendosi contro la richiesta di un’altra Associazione che chiedeva la creazione di più elenchi dei Restauratori di Beni Culturali in base al titolo di formazione, ha confermato che in Italia esiste un’unica figura di Restauratore di Beni Culturali così come già riconosciuta anche dal Ministero dei Beni culturali e che tutti coloro che vi sono iscritti hanno gli stessi privilegi di legge. Rigettando tali richieste, la sentenza apre, quindi, alla prossima pubblicazione dell’atteso elenco unico.
La Presidente dei restauratori di Confartigianato imprese Veneto Mariastella Volpin: “Sono naturalmente molto contenta dell’esito della sentenza. Tale pronuncia va accolta con grande soddisfazione, poiché dando ragione alla maggioranza dei restauratori abilitati individua correttamente i punti cardine di una normativa (l’articolo 182 del Codice dei beni culturali e del paesaggio) pensata proprio per superare ogni discriminazione all’interno della categoria e per garantire la realizzazione degli interventi conservativi ad opera di professionisti effettivamente qualificati. Abbiamo sempre sostenuto queste posizioni e su queste basi possiamo affrontare più serenamente i continui tentativi esperiti da qualche Associazione per mettere in discussione la carriera e la professionalità di tanti restauratori.” Grande sollievo è stato manifestato anche dalla professionista (veneta) a cui è stato notificato il ricorso che dopo tanti anni di formazione, competenza e professionalità ha dovuto opporsi alle ragioni del ricorrente.
Il Presidente di Confartigianato Restauro Roberto Borgogno ha espresso grande soddisfazione per il risultato conseguito e per l’impegno della Confederazione su un tema tanto spinoso quanto vitale per molte imprese del restauro associate:“un unico elenco dei Restauratori di beni culturali abilitati ad effettuare lavori di restauro su beni culturali mobili e superfici decorate dell’architettura risolverà la confusione creatasi con la permanenza di differenti modalità di riconoscimento. Nell’elenco unico – ribadisce Borgogno – gli iscritti dovranno legittimamente risultare differenziati soltanto in ragione del relativo settore di competenza e non anche, come pretendeva l’Associazione ricorrente, in funzione del “titolo” della rispettiva qualifica”.