TAXI NCC: LA REVISIONE DELLA NORMATIVA DEVE RIPARTIRE DALLE RICHIESTE DELLE CATEGORIE – CONFARTIGIANATO IMPRESE VENETO DA ANNI EVIDENZIA LE CRITICITÀ CHE VIVONO LE IMPRESE DEL TRASPORTO PERSONE

La crescita vertiginosa del turismo internazionale nel post Covid ha riportato grandi disagi nella fruizione del servizio di taxi e noleggio con conducente soprattutto nelle città come Milano, Roma, Napoli e Firenze con una conseguente e crescente attenzione sia mediatica che della politica. A tal punto che Palazzo Chigi ha annunciato che nei prossimi giorni affronterà il problema del servizio taxi e Ncc con una soluzione improntata all’efficienza e a trasparenza nei confronti del cittadino, all’equità per i tassisti e al rispetto delle regole del mercato.

“La tensione è altrove –affermano i rappresentanti di taxi e NCC di Confartigianato Imprese Veneto Gianbattista Danieli e Denis Pulita– ma una eventuale riforma del settore, coinvolge anche noi! La Legge quadro del 15 gennaio 1992, n. 21 rappresenta e continua a rappresentare uno strumento fondamentale per il settore ma gli attuali scenari di mobilità e il prepotente sviluppo tecnologico richiedono un regime regolatorio adeguato ed aggiornato. Per questo abbiamo redatto un documento unitario veneto (taxi e Ncc) che auspica un intervento legislativo in grado di offrire un contesto normativo chiaro e definitivo che garantisca efficacemente flessibilità ed integrazione a tutti i livelli territoriali fra tutte le modalità di trasporto”.

Innanzi tutto è urgente -sottolineano- l’istituzione del Registro Elettronico Nazionale e delle targhe professionali per gli operatori, stabilendo criteri quali-quantitativi per l’iscrizione e il mantenimento del titolo, pena la sospensione dal registro che in automatico inibisca l’accesso a ZTL/ZTC e aree pedonali. È fondamentale innanzi tutto capire quanti siamo ed essere immediatamente riconoscibili per il cliente, evitando di confondersi con le vetture private che talvolta offrono servizi irregolari e che producono situazioni di concorrenza sleale”.

“Ma non solo – evidenzia Pulita -. Il settore del trasporto persone non di linea NCC deve rientrare nella filiera turistica. Contribuiamo a pieno titolo alla creazione di prodotti turistici di qualità in città d’arte, zone di interesse artistico-paesaggistico, località sportive, percorsi enogastronomici o culturali. Senza dimenticare che abbiamo all’orizzonte importanti eventi internazionali come le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Sarebbe inoltre importante regolare l’aspetto tariffario – prosegue Pulita – istituire delle tariffe minime e massime nel settore NCC”.

Danieli evidenzia invece come anche il settore taxi meriterebbe degli interventi ad hoc: “Turni integrativi e regime delle “doppie guide”, titoli autorizzativi temporanei e stagionali per determinate aree per la gestione dei picchi di domanda, titoli autorizzativi temporanei per lo svolgimento di servizi sperimentali integrativi e complementari al Trasporto Pubblico Locale con obblighi di servizio minimo in aree a domanda debole con il supporto dei Comuni interessati”.

Questi solo alcuni dei punti prioritari che sono stati raccolti in questi giorni dalle imprese di Confartigianato del Veneto e che saranno oggetto di confronto con il Governo nelle prossime settimane. “L’auspicio è quello che associazioni rappresentative e credibili come la nostra vengano tenute in adeguata considerazione – concludono. Non è accettabile che, come già accaduto, il confronto istituzionale riservato ai corpi intermedi, venga sostituito dal dibattito sui social e chat di gruppo. Sono anni che come Confartigianato evidenziamo criticità di vecchia data in questo settore che devono essere risolte. Ci auguriamo che sia questo il momento per farlo, con senso di responsabilità e nel rispetto della libera attività d’impresa. L’appello è che la Regione del Veneto, con la quale il confronto in questi anni è stato collaborativo, ci supporti in sede di Conferenza Stato-Regioni nelle nostre istanze affinché si possa avere una posizione comune e condivisa”.