TREVISO SECONDA PROVINCIA VENETA NELLA FILIERA DELLA BICICLETTA

Treviso è la seconda provincia veneta nella filiera della bicicletta, in particolare con le imprese artigiane. Delle 98 imprese nella Marca Trevigiana, 72 sono artigiane, dato che colloca Treviso al 20° posto in Italia per percentuale dell’artigianato sul totale della filiera. Meglio fa Padova al 9° posto. Seguono Vicenza (32° posto), Verona (42), Belluno (50) e Venezia (68).
I dati sono stati forniti dall’Osservatorio sulla bicicletta dell’Ufficio studi di Confartigianato in un’indagine realizzata in occasione del Giro d’Italia che, proprio in questi giorni, sta per attraversare la Marca Trevigiana.

Un mercato che in provincia ha retto la crisi e che ha visto, rispetto al 4° trimestre 2021, un incremento di 4,3 punti, dato che colloca la Marca Trevigiana al 40° posto in Italia. Nello specifico del settore artigiano, le imprese hanno mantenuto il loro mercato, collocando la provincia al 27° posto in Italia.

La bike economy è forte anche a livello regionale. Il Veneto è secondo per numero di imprese, dietro solamente alla Lombardia: 489 le imprese che impiegano oltre 2.300 addetti. Il 66,7%, 326, sono artigiane con 614 addetti. Le aziende venete della filiera sono soprattutto dedite alla riparazione che conta 226 imprese e rappresenta il 46,2% del settore, quota che sale al 62,6% nell’artigianato, in cui se ne contano 204.

Nella Marca Trevigiana l’artigianato più diffuso riguarda il settore delle riparazioni, con 48 imprese, seguito dalla fabbricazione e montaggio con 15 imprese e altre 9 impegnate nella costruzione di parti e accessori.

«Il Giro d’Italia sarà una vetrina importante per la bike economy», sottolinea Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. «Un’occasione per mostrare tutto il meglio del nostro territorio con un’occhio all’economia. Esiste, infatti, una stretta correlazione tra specializzazione nella filiera della bicicletta ed elevata turisticità. L’uso della bicicletta ben si coniuga al turismo».

Artigianato e turismo sono un binomio vincente: il Veneto, con ottomila chilometri di piste ciclabili, un ampio ventaglio di proposte turistiche culturali, una importante tradizione enogastronomica e artigianale e una radicata specializzazione nel settore della bicicletta non può che non guardare con interesse a questa nuova “categoria” di turisti.

«Il cicloturismo è in forte crescita», fa notare Oscar Bernardi, «e rappresenta un’importante volano di potenziale sviluppo in chiave turistica delle aree interne e quindi delle tipicità enogastronomiche ed artigianali».

L’ultima edizione del rapporto Isnart e Legambiente sul cicloturismo ci restituisce l’identikit di un cicloturista che dal viaggio su due ruote ricerca anche la scoperta di prelibatezze enogastronomiche e che non rinuncia allo shopping, acquistando quindi anche artigianato locale (quale “ricordo” della vacanza).

«Serve, però, un’azione congiunta tra Istituzioni locali e organizzazioni di categoria», conclude Bernardi, «per sviluppare una offerta integrata, che vede l’artigianato come protagonista, in grado di accrescere ulteriormente il circolo virtuoso già attivato dal turismo tradizionale».