DECRETO TRASPARENZA – NUOVI ADEMPIMENTI PER CHI ASSUME

Di Oscar Bernardi , presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana

Un altro passo indietro nel processo di semplificazione. Il Decreto legislativo trasparenza tradisce lo spirito della direttiva europea che ha il comprensibile obiettivo di aumentare gli elementi di conoscenza del lavoratore delle condizioni del rapporto di lavoro instaurato , introducendo ben 16 capitoli di informazioni da riscrivere nelle future lettere di assunzione( con qualunque tipo di contratto subordinato o cococo) a far data dal 13 agosto prossimo. Le stesse informazioni devono essere rese anche ai dipendenti in forza al primo agosto solo se lo richiedono . Per ogni lavoratore che non riceve questo “manuale di istruzioni “ scatta una sanzione fino 1.500 euro e possibile contenzioso con il dipendente.

Si pensi che su un campione associativo di circa 2.000 piccole imprese manifatturiere e di servizi alla persona ( media occupazionale di 7 addetti ) le assunzioni fatte da gennaio a luglio sono state circa 2.500 per una media mensile di circa 350. Numeri importanti che alla ripartenza dopo la pausa estiva dovranno misurarsi con queste novità e con il conseguente appesantimento burocratico.

Abbiamo richiesto al Ministero del Lavoro di rinviare l’entrata in vigore delle nuove norme in materia di lavoro previste nel Decreto legislativo che recepisce in Italia la direttiva Ue 2019/1152, imponendo agli imprenditori pesanti oneri informativi sui contenuti e le condizioni del contratto di lavoro da fornire ai dipendenti, ma soprattutto fa venire meno la possibilità, prevista dalle norme vigenti, di fornire le informazioni previste ai lavoratori facendo riferimento al contratto collettivo applicato o alla legge.

Per esemplificare si dovranno scrivere nel contratto del neoassunto: l’elenco dei congedi retribuiti, la loro durata e le modalità di fruizione cui avrebbe potenzialmente diritto costringendo il datore a ricopiare nella lettera di assunzione gran parte del testo unico maternità , della legge nr.104/92, sezioni intere del ccnl e tanti pezzi di altre normative stratificatesi negli anni nella copiosa legislazione sul lavoro che non è mai stata condensata in un testo unico.
Il legislatore per non incorrere in sanzioni comunitarie per ritardata applicazione di normativa ha scaricato grossolanamente su ogni impresa questo compito puramente descrittivo e abnorme. Si arriva al paradosso che ogni lavoratore, pur a parità di mansione e ccnl applicato, avrà un set di informazioni diverso perché liberamente “ricopiato” da ogni datore nel contratto di assunzione. Molto meglio sarebbe stato fornire un format on line di lettera di assunzione standard uguale in tutto il Paese, valevole per qualsiasi tipologia di impresa e che assegnava poi al lavoratore, con accessi dedicati al sito del Ministero del lavoro, la possibilità di interrogare e conoscere ( anche in straniero ) le leggi a sua tutela e i contenuti anche retributivi del contratto collettivo applicato sul portale del CNEL che, per l’art. 99 della Costituzione, ha anche questa finalità.

Grave inoltre che nulla invece si pretenda di scrivere in termini informativi a un neoassunto sulla sicurezza sul lavoro.

Al Ministero abbiamo pertanto anche chiesto di ridurre l’impatto dei nuovi oneri a carico delle piccole imprese, ripristinando la possibilità di rinviare al contratto collettivo il reperimento delle informazioni riguardanti tutti gli aspetti del rapporto di lavoro che sono regolati proprio dalla contrattazione collettiva e alla legge vigente per gli altri aspetti.

Per conoscere nel dettaglio i contenuti del decreto Trasparenza ( d.lgs. n.104/22) e del decreto per l’Equilibrio tra lavoro e vita familiare dei genitori ( d.lgs.n.105/22) che entreranno in vigore dal prossimo 13 agosto CLICCA QUI